METODO ALESSANDRO VALLI
Non vorrei passare per presuntuoso, ma posso fare molto, anzi moltissimo per te.
Ti faccio qualche domanda.
Se in fase di reclutamento e formazione di un gruppo/squadra noi già potessimo sapere con esattezza quali sono le debolezze caratteriali di un giocatore, non sarebbe qualcosa di straordinario?
Tu potresti rispondermi che in fin dei conti “basta parlare con chi ci ha lavorato in precedenza o basta osservare qualche sua partita del passato”.
Che è quello che si fa normalmente in fase di scouting: si guardano video, si chiede agli ultimi allenatori che hanno avuto l’atleta che tipo di ragazzo è, se è uno che può minare l’armonia di un gruppo, se è uno che si allena forte, etc.
Tutte modalità efficaci e stra-usate da anni: però secondo me carenti principalmente in due aspetti:
1️⃣ Di questi giocatori ci parlano e ci relazionano altre persone, quindi avremo davanti a noi un punto di vista soggettivo, non oggettivo. Punto di vista che è altamente condizionabile dalle modalità di giudizio della persona che valuta e che è influenzato dal “tipo”di momento emotivo che sta vivendo in quella fase il “valutatore” o dalla simpatia (o meno) intercorsa tra il ragazzo e chi ne parla.
2️⃣ Il fatto che l’atleta su cui ci riferiranno difficilmente avrà fatto scoprire il lato più profondo, diciamo inconscio, del suo carattere, ma avrà utilizzato a seconda del contesto e della situazione solo i suoi – diciamo così – elementi principali.
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Il problema però è che sono gli aspetti più profondi, i desideri inconsci, più nascosti di una persona a determinare poi la sua capacità di affrontare tensioni, stress, situazioni altamente emotive.
Questi aspetti però non sono osservabili, né “scoutizzabili ” in nessuna maniera con i metodi tradizionali, anche perché il giocatore stesso li terrà sempre ben nascosti dietro ad una “facciata”.
L’unica modalità possibile per conoscere chi ancora non conosci passa dalla psicologia dei numeri. Dalla valutazione dell’intelligenza emotiva. Dalla lettura del linguaggio del corpo.
Alla luce di ciò, “sprecare ” tempo e denaro per avere una conoscenza parziale di un individuo ha ancora senso?
Costruire una squadra scegliendo giocatori basandosi sulle opinioni “soggettive” di altre persone è una cosa accettabile e producente?
Giudicare un allenatore o un giocatore sulla sua apparenza o sulle sue più superficiali modalità di interazione è una cosa ancora tollerabile nel 2020?
E se invece mirassimo alla conoscenza profonda di quello che queste persone hanno veramente dentro, di quello che desiderano con maggior forza e di come operano nelle situazioni di difficoltà e stress che sicuramente si troveranno davanti?
Col mio studio di profilazione atleti mi propongo di arrivare a garantire proprio questo tipo di conoscenze dettagliate e “oggettive” sugli individui.
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Il mio metodo, basato sullo studio scientifico dei numeri, sull’intelligenza emotiva e sull’analisi del linguaggio del corpo, ci permette una conoscenza profonda e veritiera di una persona, senza dare adito a interpretazioni soggettive o superficiali.
- Possiamo ottenere preziosissime indicazioni sulla scelta di un giocatore o un altro in fase di reclutamento e/o mercato in base agli aspetti mentali e caratteriali da lui posseduti.
- Possiamo individuare quale giocatore potrebbe essere più adatto a interagire caratterialmente e tecnicamente coi restanti componenti della squadra.
- Possiamo disporre del livello di adattabilità di un determinato giocatore con l’allenatore con cui andrà a lavorare.
- Possiamo creare Team Building prevedendo quali potranno essere le più plausibili criticità relazionali e di affinità sul campo all’interno del gruppo squadra.
- Possiamo rendere consapevole un atleta dei suoi limiti mentali-caratteriali e poi intervenire per aiutarlo a migliorarli.
- Possiamo formare gli allenatori alla conoscenza della psicologia dei numeri in maniera che poi possano essere più consapevoli di quelli che sono i loro punti di forza e di debolezza e soprattutto possano rendersi conto con maggiore efficacia di quelle che sono le personalità degli atleti con cui poi si troveranno a dover interagire.
- Possiamo aiutare una società sportiva (o un’azienda) a decidere quali persone sono più adatte a ricoprire certi ruoli e mansioni da un punto di vista mentale-caratteriale.